Intelligenza Artificiale: Un Nuovo Mondo di Incertezze per gli Interpreti delle Nazioni Unite

Interpreti ONU a Ginevra: l’IA non sostituirà il tocco umano nei contesti diplomatici

I progressi dell’intelligenza artificiale rischiano di sostituire il lavoro degli interpreti che traducono le 2.700 conferenze annuali delle Nazioni Unite. Tuttavia, l’IA non ha le stesse capacità umane in materia di diplomazia.


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Palais des Nations à Genève

 

Quasi quotidianamente, l’intelligenza artificiale occupa le prime pagine per i suoi sviluppi rapidi e, talvolta, inquietanti. All’interno della professione di interprete, cresce il timore di essere un giorno rimpiazzati da strumenti come ChatGPT o DeepL. Sebbene più economiche, queste soluzioni mostrano limiti evidenti quando si tratta di mediare contenuti tecnici o diplomatici, come nel caso delle conferenze alle Nazioni Unite a Ginevra.

Il ruolo degli interpreti nella sala XX del Palais des Nations

Nella sala XX del Palais des Nations, si riunisce trimestralmente il Consiglio dei diritti umani, dove centinaia di diplomatici si succedono presentando interventi in lingua originale che vanno tradotti simultaneamente nelle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite. Dietro questa operazione vi sono interpreti come Monica Varela Garcia, che sottolinea:

“Non sono dei pappagalli, catturano il senso del relatore. Ed è per questo che si trovano in sala, con una vista diretta, perché c’è la comunicazione verbale, ma anche il non verbale che conta moltissimo.” The United Nations Office at Geneva (concetto supportato dall’uso critico dell’IA vs. l’interprete umano)

Con circa 2.700 conferenze l’anno — una media di oltre sette al giorno — questi professionisti non hanno tempo per distrarsi. L’arrivo dell’IA mette inevitabilmente in allarme, ma come rassicura la loro guida: “l’interpretazione è un prodotto dal vivo, che non può essere corretto a posteriori; lasciare un compito così delicato nelle mani di una macchina sarebbe pericoloso.” The United Nations Office at Geneva

Diplomazia, precisione e contesto: l’arma segreta degli interpreti

Rima Al‑Chikh, direttrice della divisione conferenze dell’ONU, aggiunge:

“Il lavoro qui non è un lavoro banale. […] l’IA si sentirà obbligata a fornire una risposta, inventando. Da qui la necessità di avere un occhio attento.” The United Nations Office at Geneva

L’IA, sebbene utile per gestire le circa 250.000 pagine di documenti da tradurre ogni anno, richiede ancora l’approvazione degli Stati membri e solleva questioni rilevanti circa l’origine degli strumenti — americani o cinesi — che possono causare tensioni geopolitiche. The United Nations Office at Geneva

Un fenomeno globale: IA, posti di lavoro e regolamentazione

Un report dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIT) e dell’Istituto NASK della Polonia segnala che il 25 % dei posti di lavoro potrebbe essere trasformato dall’IA generativa, ma la sostituzione completa resta l’eccezione: l’IA tende a completare, più che a rimpiazzare, la figura umana The United Nations Office at Geneva.

Inoltre, l’ONU ha ribadito l’importanza di una regolamentazione globale dell’IA, sottolineando che uno sviluppo incontrollato rischia di aggravare le disuguaglianze mentre mette a repentaglio i diritti umani ONU NewsOrganisation des Nations Unies.

Esperienze ‘on the ground’ confermano l’unicità dell’uomo

Su Reddit, un interprete professionista ha raccontato:

“They’re still not as good as a human translator. […] The consequences of getting something wrong are too great” Reddit

Un collega aggiunge:

“Machine translation is for the poor or the cheap.” Reddit

Entrambe le testimonianze evidenziano la responsabilità altissima degli interpreti in contesti ufficiali, dove errori minimi possono avere ripercussioni gravi.

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