Doppia presenza: i gemelli virtuali di Zoom per le tue riunioni

Questa azienda, famosa durante il lockdown, sta lavorando alla creazione di avatar che possono essere utilizzati durante le videoconferenze.


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L'obiettivo è quello di offrire gemelli virtuali che parlano come noi, che hanno la nostra stessa faccia (foto illustrativa). (YUICHIRO CHINO / MOMENT RF)

 

Dopo lo sfondo sfocato e il trucco automatico, la creazione di avatar che partecipano alle riunioni al nostro posto rappresenta l’ultima tendenza in fatto di videoconferenza. Questa è la prossima rivoluzione promessa dal CEO di Zoom. Zoom, vi ricordate? Le riunioni Zoom, gli aperitivi Zoom… L’azienda è diventata famosa durante il lockdown. Oggi, a giugno 2024, punta tutto sull’intelligenza artificiale. Il suo obiettivo è ambizioso: offrire gemelli virtuali che parlano come noi, che hanno la nostra stessa faccia e che possono sostituirci durante le videoconferenze, quando non abbiamo tempo o abbiamo cose migliori da fare.

Zoom non è l’unico a lavorare su questa nicchia. Anche Otter, specializzato nella trascrizione vocale, sta lavorando su una tecnologia simile. Quanto a Microsoft, non so se avete visto i suoi ultimi spot pubblicitari. Suggerisce che presto potremo partecipare a più riunioni contemporaneamente grazie all’intelligenza artificiale. C’è quindi attualmente una vera frenesia sull’argomento.

Siamo ancora lontani dal poter essere sostituiti da un’intelligenza artificiale durante una riunione. Al massimo oggi, la tecnologia consente di riassumere una riunione a cui non abbiamo potuto partecipare, ma nient’altro. La maggior parte riconosce che ci vorrà del tempo, poiché ci sono diverse sfide tecnologiche da affrontare. In primo luogo, c’è quella dell’addestramento dell’avatar. Deve sapere quanto noi, su tutti i temi. Sarà necessario insegnarglielo. Il che non è una cosa facile. C’è anche il problema delle allucinazioni dell’intelligenza artificiale. Ne abbiamo spesso parlato, persino strumenti come ChatGPT hanno a volte la tendenza a dire sciocchezze. Essi non hanno, ricordiamolo, alcuna capacità di ragionamento. Si limitano a generare testo con metodi statistici. Di conseguenza, a volte, sbagliano completamente.

Anche se questi problemi fossero risolti, sarebbe come lasciare un imitatore molto bravo con talento per l’improvvisazione, a rappresentarci e prendere decisioni al nostro posto… Non so se sareste d’accordo. Resta infine la questione di fondo: quale sarebbe l’interesse di organizzare una videoconferenza se ognuno potesse essere rappresentato dal proprio avatar? Forse è il concetto stesso di riunione che dovremmo rivedere.

.Controlla bene che il testo sia solo in italiano.

Source : www.francetvinfo.fr

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