Il Mito di DeepSeek: L’Illusione di un’IA Cinese Economica e Sobria che Rischia di Frantumarsi

La Rivelazione su DeepSeek e la Corsa dell’Intelligenza Artificiale

 

Durante la conferenza stampa del 3 marzo, il ministro singaporiano degli Affari Esteri e della Giustizia ha ammesso che i chip americani prodotti da Nvidia hanno transitato per il suo paese prima di essere inviati in Malesia, che non era necessariamente la loro «destinazione finale». L’elefante nella stanza si chiama Cina che, nel 2024, ha ceduto a Singapore il posto di secondo mercato mondiale per Nvidia. Secondo il sito finanziario The Kobeissi Letter, le vendite di Nvidia a Singapore sono aumentate del 740% dalla creazione di DeepSeek, nel luglio del 2023!

Washington aveva avviato, il 30 gennaio, un’indagine per verificare se la Cina non si fosse procurata illegalmente chip Nvidia tramite paesi terzi, aggirando così l’embargo americano. Il mito dell’intelligenza artificiale (IA) cinese, sobria e a basso costo, incarnata da DeepSeek, celebrata dai media occidentali e glorificata da Pechino, potrebbe benissimo crollare così velocemente come è apparso.

Per vincere la corsa all’IA, Pechino ha adottato la stessa strategia che ha utilizzato per far crescere i suoi campioni nazionali, come Alibaba o Tencent: spingere per integrare il mercato globale… mentre esclude i concorrenti stranieri dal mercato cinese.

La stampa occidentale si è affrettata a tessere le lodi del «ChatGPT cinese», riprendendo le cifre annunciate dall’azienda – un budget di 5,5 milioni di dollari (5 milioni di euro) – senza poter verificare tali informazioni. Gli analisti hanno elogiato la fulminea ascesa dell’oggetto misterioso nella classifica dei download, dimenticando che 1,4 miliardi di cinesi non hanno il diritto di scaricare alcuna applicazione straniera simile, che sia ChatGPT, Llama, Gemini o la francese Mistral…

Una tempesta in arrivo

Di solito descritti come produttori di menzogne anti-cinesi, i media occidentali hanno improvvisamente trovato grazia agli occhi del regime totalitario, che li cita come fonti affidabili per incoronare DeepSeek del titolo di «IA rivoluzionaria». Quello che viene presentato come una guerra tecnologica è in realtà iniziato con una battaglia di comunicazione che Pechino ha vinto senza colpo ferire.

Ma le nuvole si stanno addensando all’orizzonte. L’aumento sospetto delle esportazioni di chip verso Singapore ha attirato l’attenzione delle autorità americane, che potrebbero presto adottare misure più severe per impedire il re-routing di tecnologie sensibili. Nel frattempo, la credibilità di DeepSeek inizia a essere messa in discussione: il suo modello di IA, privo di accesso diretto ai più avanzati chip Nvidia, sarà davvero in grado di competere con le soluzioni occidentali?

L’illusione di un’IA cinese autosufficiente potrebbe non durare a lungo. Se le restrizioni americane si rafforzeranno, DeepSeek potrebbe trovarsi di fronte a un futuro molto più incerto di quanto Pechino voglia far credere.

Fonte: www.notiziegeopolitiche.net

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