Non sarà l’IA a rubarmi il lavoro, ma chi sa usarla”, testimonia una sceneggiatrice
Per tutta l’estate, interroghiamo dipendenti, indipendenti, funzionari e imprenditori sul loro rapporto con le intelligenze artificiali generative. Come le usano, come modificano la loro pratica professionale? Oggi, Laura Ghazal, sceneggiatrice.
Pubblicato il 13/07/2024 07:36
Aggiornato il 13/07/2024 07:52
Tempo di lettura: 3 min
Laura Ghazal si definisce un coltellino svizzero. A 41 anni, è sceneggiatrice, regista di cortometraggi, di film pubblicitari e di podcast audio. Scrive cronache umoristiche per una rivista ed è salita sul palco nel 2021, per il suo primo one-woman show. Professioni tutte intimamente legate alla scrittura.
Ricorda la prima volta che ha provato ChatGPT, all’inizio del 2023: “Ho chiesto a ChatGPT di trovarmi cinque idee di sceneggiatura, convinta che non avrebbe trovato nulla di interessante. All’improvviso, ho come un coautore, con cinque idee, quattro pessime e una niente male.”
“Lì, ho pensato che le produzioni, quando avranno bisogno di idee, forse non passeranno più da me. La mia prima reazione è stata di essere invasa dalla paura.”
Laura Ghazal
sceneggiatrice, regista di cortometraggi, di film pubblicitari e di podcast audio
Laura Ghazal dice di aver superato la sua paura imparando a padroneggiare queste IA, capaci di generare testo. “Credo che non sia l’IA a rubarmi il lavoro, ma coloro che sanno usarla e quindi, un anno e mezzo dopo, è uno strumento in una cassetta degli attrezzi, dove ho tanti altri strumenti. Non uso ChatGPT quotidianamente, è un’arma che tiro fuori se ho un blocco dello scrittore. Spesso, quando chiedo idee a ChatGPT, quello che mi rimanda, mi fa pensare che è esattamente ciò verso cui non devo andare.”
“Se ChatGPT è stato addestrato su scritti esistenti, se mi propone qualcosa, è perché da qualche parte, esiste già. Ma da queste prime idee, nasceranno altre idee. È uno strumento di brainstorming.”
Ciò che rassicura Laura Ghazal, è che per il momento, ChatGPT non sa trasmettere sentimenti, dice, ed è privo di umorismo. Ci dà un esempio.
“Dovevo fare una cronaca umoristica, ero super in ritardo, ho copiato e incollato il mio stile su ChatGPT, gli ho dato le mie vecchie cronache, gli ho dato un argomento. Il risultato era talmente scarso, in termini di “punchline” e battute, che l’ho usato per prendere la contropiede, dicendo: “vi rassicuro, questa battuta non è mia, è di ChatGPT”.
“ChatGPT non ha vissuto, non è un essere umano, dà l’illusione dell’intelligenza, ma non è intelligente, sono solo matematica. Ci sono ambiti in cui è molto forte, e ambiti in cui non lo è ancora, e questo mi va bene! Conoscere i suoi punti di forza e di debolezza, quando sono di fronte a produzioni che pensano che ChatGPT possa fare tutto, mi rende credibile per spiegare cosa può fare o non fare.”
La sceneggiatrice Laura Ghazal
Oggi, Laura Ghazal si dice allo stesso tempo scettica e curiosa, di fronte alle intelligenze artificiali generative. Se sono incapaci di scrivere una sceneggiatura con buoni dialoghi, dice, si interroga sul futuro, vista la velocità con cui si perfezionano questi nuovi strumenti.
Fonte: www.francetvinfo.fr