Stella dell’Intelligenza Artificiale e Paladino del Software Libero
In alcuni sport, gli allenatori designano degli impact players, giocatori la cui entrata in campo durante una partita può cambiare le sorti del gioco. Anche nella scienza, esistono attori “a impatto”. Gaël Varoquaux, informatico all’Istituto Nazionale di Ricerca in Scienze e Tecnologie del Digitale (Inria), è probabilmente uno di questi. Inoltre, è uno sportivo, istruttore ufficiale di vela da quando ha 18 anni, sciatore di escursione e appassionato di arrampicata e lunghe passeggiate in bicicletta.
A 43 anni, è soprattutto il ricercatore francese più citato nel campo dell’intelligenza artificiale (IA). Un articolo che ha co-firmato nel 2011 è citato più di 62.000 volte in altri lavori, secondo il database Scopus, mentre quelli di Yann Le Cun, un’altra celebrità nazionale del settore, sono al massimo citati 60.000 volte.
Tuttavia, il suo contributo non è legato all’IA generativa come ChatGPT né tantomeno al deep learning (apprendimento profondo), che ha rivoluzionato il riconoscimento delle immagini. Si tratta di machine learning, o apprendimento automatico, di cui ha contribuito a facilitarne l’uso essendo co-autore del software più utilizzato in materia, Scikit-learn. Questa libreria è dotata di oltre 150 metodi statistici per classificare oggetti, raggrupparli per somiglianza o identificare automaticamente le loro peculiarità. Tutto per far parlare grandi masse di dati, in poche righe di codice. Scikit-learn viene scaricato circa 80 milioni di volte al mese, mentre gli strumenti di deep learning, PyTorch o TensorFlow, dei giganti Meta e Google, meno di 30 milioni di volte, ricordava ancora Gaël Varoquaux durante un’esposizione alla conferenza dotAI, il 18 ottobre, a Parigi.
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Fonte: www.lemonde.fr
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