La metodologia di Google per proteggere ulteriormente contro i contenuti generati dall’IA
Ora disponibile su Hugging Face, SynthID Text consente agli sviluppatori di applicare una filigrana invisibile sui testi generati da un’IA. Sebbene lo strumento non sia infallibile, Google spera che contribuirà a limitare la disinformazione prodotta da Gemini e simili..
Un testo generato da Gemini con il filigrana di SynthID Text evidenziato in blu // Fonte: DeepMind
Uno strumento che non è infallibile, ma che potrebbe diventare obbligatorio
Ovviamente, SynthID Text non è privo di difetti. DeepMind sottolinea che “funziona meglio quando un modello linguistico genera risposte lunghe”. È in grado di rilevare anche testi parafrasati, ma inizia a mostrare i suoi limiti con risposte brevi, traduzioni o risposte molto fattuali. I testi che sono stati riscritti da esseri umani possono anche influire sulle prestazioni dello strumento.
Questo strumento è integrato di fatto in Gemini dalla scorsa primavera, ed è ora disponibile gratuitamente per sviluppatori e aziende sulla piattaforma Hugging Face. Se al momento queste non sono obbligate a utilizzare tali strumenti nei loro processi, alcuni regolatori potrebbero costringerle a farlo nei prossimi mesi e anni, in particolare in California, come riportato da TechCrunch.
E potrebbe trattarsi di una vera e propria urgenza. Secondo uno studio di Europol, entro il 2026 ben il 90% dei contenuti su Internet potrebbe essere generato dall’intelligenza artificiale. Un dato assolutamente sconvolgente, che mette a rischio la nostra capacità, come utenti di Internet, di verificare la veridicità delle informazioni che raccogliamo qua e là sul web.
Resta da vedere chi, tra Google e OpenAI, che da alcuni anni sta lavorando a uno strumento simile a SynthID Text, riuscirà a imporre il proprio standard per quanto riguarda la questione dei filigrani.
Fonte: www.frandroid.com