Echi Digitali: L’Intimità Tecnologica tra Memoria e Riflessione

ChatGPT vuole adattare le sue risposte in base all'historico dei dialoghi precedenti.
OpenAI, la società che gestisce ChatGPT, ha recentemente annunciato che il suo noto modello di intelligenza artificiale avrà ora la memoria. Quali saranno gli impatti per gli utenti?
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Fino ad ora, ChatGPT conservava poche informazioni delle interazioni con gli utenti. I dati erano memorizzati solo durante la sessione di consultazione per consentire una discussione coerente su un determinato argomento. Questo creava l’illusione di interagire con un interlocutore comprensivo.
Con la prossima aggiornamento, ChatGPT sarà in grado di fare riferimento alla cronologia delle nostre conversazioni precedenti. Una versione beta è stata in realtà testata dal febbraio 2024. L’obiettivo è rendere possibile una personalizzazione della nostra relazione con questo servizio di intelligenza artificiale, poiché il modello adatterà le sue risposte in base agli scambi passati.
Occorre fare due importanti precisazioni: questa funzionalità sarà inizialmente disponibile solo per gli utenti paganti (Plus e Pro) e, a causa delle normative europee, non è ancora previsto che sia disponibile in Europa nella sua forma attuale.
Oltre a ChatGPT, altri attori del settore IA come DeepMind di Google o Claude di Anthropic seguono questa tendenza a registrare tutte le interazioni, mirando a trasformare un uso sporadico in un’assistenza personale che conosce i nostri interessi e il nostro stile comunicativo.
Si torna dunque al concetto di profilazione individuale analizzando i dati e le tracce lasciate dai nostri utilizzi dei servizi digitali. Questa iper-personalizzazione è ambivalente: da un lato, apprezziamo avere un’IA che ci comprende e adatta le sue spiegazioni, dall’altro, concentra una sostanziale quantità di informazioni su di noi, creando un’impressione complessiva della nostra personalità.
Nonostante la disponibilità di consultare e modificare i dati registrati, mettiamo in guardia su come tali informazioni possano influenzare le nostre scelte. Ci si potrebbe trovare a seguire suggerimenti che, sebbene attraenti, potrebbero non essere le opzioni più utili, contribuendo a una sorta di intolleranza cognitiva.
In sede di ChatGPT, la società guidata da Sam Altman offre la possibilità di accedere ai dati salvati. Nonostante ciò, resta da vedere l’affidabilità di tali garanzie, specialmente considerando che alcune aziende hanno in passato trascurato le loro promesse riguardo alla protezione dei dati degli utenti.
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (RGPD) ha limitato l’implementazione della memoria a lungo termine in Europa, considerandola invasiva rispetto alla concezione europea della privacy. Adeguamenti saranno richiesti per soddisfare queste normative, sollevando importanti dibattiti sulla questione della profilazione di massa.
Infine, nuove piattaforme come Character.AI o Pi, fondate da Reid Hoffman, stanno già commercializzando interfacce IA che affermano di esprimere empatia, sollevando interrogativi sull’equilibrio tra la personalizzazione desiderata e la catalogazione del nostro carattere.
Fonte: www.francetvinfo.fr