Elon Musk ha depositato una denuncia martedì 6 agosto contro un’organizzazione di pubblicitari e diversi grandi gruppi, accusandoli di aver “illegalmente” boicottato la sua piattaforma X (ex-Twitter), causando perdite per diversi miliardi di dollari.
“Abbiamo cercato di risolvere la questione pacificamente per due anni, ora è guerra”, ha twittato il patron di X.
Le aziende coinvolte sono accusate di pratiche anticoncorrenziali in una denuncia presentata contro la Federazione Mondiale degli Inserzionisti (WFA) presso un tribunale federale in Texas.
Tra i gruppi coinvolti figurano Mars e l’anglo-olandese Unilever, entrambi nel settore alimentare, oltre alla grande catena americana di farmacie CVS Health e l’azienda energetica danese Orsted.
Nei documenti legali consultati dall’AFP, la WFA è accusata di aver, tramite la sua iniziativa chiamata GARM (Global Alliance for Responsible Media, in italiano Alleanza Mondiale per i Media Responsabili), lavorato dietro le quinte con questi gruppi e altri, al fine di “privare collettivamente di miliardi di dollari di spese pubblicitarie” il social network X.
A seguito dell’acquisizione dell’ex-Twitter da parte di Elon Musk alla fine del 2022, molti pubblicitari hanno deciso di lasciare la piattaforma, temendo che le loro pubblicità potessero essere affiancate da contenuti problematici a causa dell’allentamento delle procedure di moderazione.
In un video pubblicato su questo social network martedì, la sua direttrice generale Linda Yaccarino ha affermato che X è stato vittima di un “boicottaggio sistematico illegale”.
“Si sono accordati per boicottare X, il che mette in discussione le nostre capacità di sviluppo future. Nessun piccolo gruppo di persone dovrebbe avere la possibilità di monopolizzare ciò che può essere monetizzato”, ha dichiarato.
Il social network sta soffrendo: secondo il “New York Times”, che ha avuto accesso a documenti interni, X ha realizzato solo 114 milioni di fatturato negli Stati Uniti nel secondo trimestre, in calo del 25% rispetto al primo e addirittura del 53% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
La denuncia è stata presentata appena 24 ore dopo quella di Elon Musk contro OpenAI, la società madre di ChatGPT, e i suoi fondatori, Sam Altman e Greg Brockman, accusati di aver tradito la missione fondatrice dell’azienda riguardo all’intelligenza artificiale.
Fonte: www.nouvelobs.com
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