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Google Traduction: l’IA al servizio della diversità linguistica
L’Intelligenza Artificiale al servizio della diversità linguistica? È questa la scommessa di Google con l’aggiunta di 110 nuove lingue al suo servizio di traduzione, tra cui le nostre care lingue regionali.
Google Traduction fa un grande passo avanti nella diversità linguistica. Con l’aggiunta di 110 nuove lingue, tra cui il bretone e l’occitano, tutta la ricchezza del nostro patrimonio linguistico entra nell’era digitale.
L’IA al servizio della diversità linguistica
Fino ad ora, Google Traduction era in ritardo rispetto ad altri strumenti come DeepL o i chatbot IA (ChatGPT è efficace per questo compito). Ma il gigante di Mountain View ha deciso di fare un grande balzo in avanti utilizzando PaLM 2, il suo modello linguistico di intelligenza artificiale, per potenziare le capacità del suo servizio di traduzione.
Il risultato è impressionante: Google Traduction passa da 133 a 243 lingue supportate. Tra i nuovi arrivati ci sono lingue poco parlate come il manoi o il sami, ma anche — e qui è il punto che ci interessa — il bretone e l’occitano. Una vera rivoluzione per queste lingue regionali francesi che a volte faticano a esistere nel mondo digitale.
La sfida delle lingue regionali
L’integrazione del bretone e dell’occitano non è da sottovalutare. Queste lingue, pur ricche di storia e cultura, sono a volte minacciate di estinzione. Il bretone, ad esempio, conta solo circa 200.000 locutori. Tuttavia, come spiega Isaac Caswell di Google, queste comunità linguistiche sono “molto devoti” e hanno “pubblicato molto contenuto”.
Ecco dove entra in gioco l’IA. PaLM 2, il modello linguistico di Google, si è dimostrato particolarmente efficace nell’apprendere le lingue correlate. Questa capacità ha permesso di integrare non solo il bretone e l’occitano, ma anche dei creoli francesi come il seychellois o il mauricien.
Un lavoro collaborativo
Ma l’IA non fa tutto da sola. Google ha lavorato a stretto contatto con linguisti, esperti, traduttori e locutori nativi per valutare la qualità del modello e fornire traduzioni. Questo approccio collaborativo è cruciale per garantire precisione e rispetto delle sfumature di ogni lingua.
Inoltre, l’integrazione del bretone in Google Traduction risponde a una forte domanda della comunità. A febbraio, un collettivo aveva organizzato un Datathon a Quimper per sostenere questa causa, considerandola “essenziale affinché il bretone e la Bretagna abbiano peso nel mondo, in un’epoca in cui il consumo culturale è digitalizzato”.
L’aggiunta di queste lingue regionali a Google Traduction va oltre una semplice funzionalità tecnica. È una vera e propria questione di preservazione culturale. Rendendo accessibili queste lingue tramite uno strumento così ampiamente utilizzato, Google contribuisce alla loro visibilità e potenzialmente alla loro sopravvivenza nell’era digitale.
L’Ufficio pubblico della lingua bretone aveva già preso l’iniziativa nel novembre 2023, mettendo online strumenti digitali per rafforzare la presenza del bretone su internet, tra cui un dizionario di 60.000 parole. L’integrazione in Google Traduction completa significativamente questi sforzi.
Source : www.frandroid.com