Elon Musk e la Disinformazione: X al Centro delle Controversie Elettorali negli Stati Uniti

Depuis son rachat du réseau social Twitter, renommé X, le patron de Tesla et SpaceX est accusé de favoriser la propagation de fausses informations en ligne.

Sostenitore fervente di Donald Trump nella corsa alla presidenza degli Stati Uniti, il miliardario Elon Musk ha recentemente intensificato gli attacchi contro il campo democratico guidato da Kamala Harris. Dal social network Twitter, che ha rinominato X dopo averlo acquistato per 44 miliardi di dollari (44 miliardi di euro al momento dell’acquisto) nel 2022, l’imprenditore tech americano ha condiviso numerose informazioni false o fuorvianti, che hanno accumulato oltre 1,2 miliardi di visualizzazioni quest’anno, come rivelato il 9 agosto da un’ONG.

Dall’inizio dell’anno, il Centro per la lotta contro l’odio online (CCDH) ha registrato 50 post del patron di Tesla sulle elezioni, identificati come falsi o fuorvianti dagli specialisti della disinformazione. Per esempio, Musk afferma ai suoi 193 milioni di follower su X che i democratici incoraggiano l’immigrazione illegale per “importare elettori”.

Il miliardario è stato anche duramente criticato per aver diffuso, alla fine di luglio, un video manipolato che riproduceva in modo credibile la voce di Kamala Harris. Questo deepfake, visualizzato milioni di volte, faceva dire alla vicepresidente americana di essersi candidata “perché Joe Biden ha pubblicamente dimostrato di essere senile”. Musk ha successivamente definito il video un atto di “satira”.

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Post senza “note della comunità”

I messaggi censiti dal CCDH non presentano le abituali “note della comunità”, create dagli utenti del social per contestualizzare messaggi dubbiosi o errati e contrastare così la disinformazione.

“Elon Musk abusa della sua posizione di potere come proprietario di un social influente sulla politica per seminare disinformazione che genera discordia e sfiducia”, ha commentato Imran Ahmed, direttore del Centro per la lotta contro l’odio online. Ha aggiunto: “L’assenza di note su questi post dimostra che la sua azienda fallisce tristemente nel gestire le incitazioni amplificate dall’algoritmo che possono portare a violenza nel mondo reale.”

X ha ridotto significativamente i suoi team di moderazione dei contenuti, un tempo incaricati di prevenire la diffusione di false informazioni, e ha allentato il suo regolamento. Sviluppato da un’altra società di Elon Musk, xAI, e accessibile da marzo sul social network del miliardario, il chatbot Grok è stato anch’esso accusato di aver diffuso false informazioni sulle elezioni.

Fonte: www.corriere.it

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