Battaglia tra Giganti: OpenAI Risponde a Elon Musk con una Controdenuncia

La disputa tra l’azienda OpenAI ed Elon Musk ha assunto una nuova piega giudiziaria. La società, che ha lanciato alla fine del 2022 la piattaforma di intelligenza artificiale generativa ChatGPT, ha sporto denuncia contro il suo ex cofondatore, accusandolo di condurre una «campagna accanita» per danneggiarla. OpenAI cerca di ottenere un’ingiunzione per fermare «altre azioni illegali e ingiuste» da parte sua, oltre a un risarcimento.
Nei documenti legali presentati mercoledì 9 aprile presso un tribunale della California, OpenAI dichiara che il miliardario è diventato ostile nei confronti dell’azienda dopo averla lasciata, anni prima della sua ascesa nell’IA. «Musk non poteva sopportare il successo di un’azienda che aveva abbandonato e dichiarato destinata al fallimento», afferma l’azienda.
Questa denuncia è stata presentata in seguito a quella sporta nel 2024 dal uomo più ricco del mondo che accusava OpenAI di aver tradito la sua missione fondatrice. Il CEO di Tesla e SpaceX ha da allora fondato la propria azienda di IA generativa, xAI, nel 2023, investendo decine di miliardi di dollari per competere con gli altri grandi attori del settore.
Modifica degli statuti
Nella sua controffensiva, l’azienda, attualmente guidata da Sam Altman, sostiene che il suo ex cofondatore «ha deciso di distruggere OpenAI e costruire un concorrente diretto più avanzato dal punto di vista tecnologico – non per il bene dell’umanità, ma per Elon Musk».
OpenAI è stata fondata nel dicembre 2015 come laboratorio di ricerca nonprofit con la missione di garantire che l’intelligenza artificiale generale (AGI) – un’IA altrettanto intelligente degli esseri umani – «sia a beneficio di tutta l’umanità». Elon Musk era tra i primi finanziatori, insieme a Sam Altman. Tuttavia, il suo coinvolgimento è stato di breve durata, secondo OpenAI; la società sostiene che egli abbia lasciato l’organizzazione dopo che i dirigenti di OpenAI rifiutarono di «sottostare alle sue richieste di controllo dell’azienda o, in alternativa, la sua fusione con Tesla».
Oggi, OpenAI vale 300 miliardi di dollari (circa 265 miliardi di euro) dopo il suo ultimo round di investimento di 40 miliardi di dollari, il più grande raccolto mai realizzato da una startup non quotata. Tuttavia, la società dovrà modificare i suoi statuti per trasformarsi in un’azienda tradizionale, mantenendo comunque l’organizzazione madre nonprofit.
Tentativo di acquisizione
OpenAI accusa Elon Musk di danneggiarla presentando erroneamente questo cambiamento di forma giuridica come una conversione totale, infittendo gli attacchi sulla stampa e sul suo social network X, dove conta oltre 200 milioni di abbonati. Accusa anche il miliardario della sua «offerta di acquisto fittizia per gli attivi di OpenAI». A febbraio, Musk aveva guidato un consorzio che ha proposto di prendere il controllo di OpenAI per 97,4 miliardi di dollari (94,5 miliardi di euro).
L’azienda sostiene di aver dovuto, più volte, distogliere risorse per contrastare questa «finta» e di aver «subito un danno a causa della campagna illegale di molestie, interferenze e disinformazione di Musk».
L’avvocato di Elon Musk, Marc Toberoff, ha risposto via e-mail mercoledì sera, dichiarando che se il consiglio d’amministrazione di OpenAI avesse «veramente esaminato l’offerta, come era obbligato a fare, avrebbe visto quanto fosse seria».
Fonte: www.lemonde.fr