Il Futuro del Lavoro: Amazon Dice No all’AI nei Colloqui di Assunzione!

 

Intelligenza Artificiale e Recruitment: Amazon Prende Provvedimenti Contro Pratiche Ingiuste

Un gigante americano ha messo in guardia i propri reclutatori contro una pratica considerata «vantaggio ingiusto».

Appoggiato allo schermo dell’computer sul quale si svolge un colloquio di lavoro in videochiamata, un telefono cellulare sfugge al controllo della webcam. Su di esso, uno strumento di intelligenza artificiale cattura la domanda del reclutatore e genera quasi istantaneamente una risposta di diversi paragrafi. Il candidato non deve far altro che leggere la risposta suggerita dal robot, con qualche qualità di improvvisazione per nascondere la frode.

Sui social media, alcuni cercatori di lavoro non si nascondono più per fare uso dell’intelligenza artificiale (IA) durante i processi di reclutamento. Così tanto che Amazon ha preso misure contro questa pratica definita «vantaggio ingiusto», ha rivelato il media Business Insider giovedì. Il leader del commercio online, che impiega quasi 1,5 milioni di dipendenti nel mondo, ha infatti pubblicato una nota interna per vietare l’uso dell’IA a tutti i candidati.

I candidati saranno quindi informati della seguente regola all’inizio di ogni colloquio per Amazon, precisa Business Insider: «Per garantire un processo di reclutamento giusto e trasparente, si prega di non utilizzare strumenti di IA generativa durante il colloquio se non espressamente autorizzati.» Inoltre, si aggiunge che «il mancato rispetto di queste linee guida può comportare l’esclusione dal processo di reclutamento.»

Linee Guida per i Reclutatori

Questa direttiva è accompagnata da consigli per i reclutatori su come identificare l’uso di strumenti di IA. Tra gli indizi citati c’è il fatto che «il candidato sembra leggere le sue risposte piuttosto che rispondere naturalmente e si corregge quando sbaglia una parola che avrebbe male interpretato.» Inoltre, «gli occhi del candidato sembrano seguire un testo o guardare da un’altra parte, piuttosto che fissare lo schermo o muoversi naturalmente durante la conversazione.»

Oltre a ChatGPT, l’agente conversazionale di OpenAI adatto a tali usi grazie alla sua opzione di riconoscimento vocale, diverse startup puntano allo sviluppo di strumenti progettati specificamente per assistere i cercatori di lavoro durante i colloqui. È il caso ad esempio di Parakeet AI, o di Final Round AI. Queste propongono all’utente di specificare la descrizione del lavoro per cui si sta candidando, così come il proprio CV, per aiutarlo a superare il colloquio suggerendo risposte personalizzate.

Final Round AI, che ha raccolto quasi 7 milioni di dollari all’inizio di febbraio, pone l’accento sulla propria intenzione di trasformare i processi di reclutamento tradizionali. Accusato di abbassare il livello dei candidati, il suo cofondatore Michael Guan risponde a Business Insider: «Se i candidati possono usare l’IA per brillare durante un colloquio, allora possono sicuramente continuare a usare l’IA per avere successo ogni giorno al lavoro.»

Fonte: www.lefigaro.fr

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