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IA capaci di pianificare

E se ChatGPT non si limitasse a rispondere a domande e istruzioni, ma fosse anche capace di agire?

Questo tipo di software, chiamato «agenti», rappresenta il nuovo orizzonte ambito dal settore dell’intelligenza artificiale (IA). «Ci arriveremo in un futuro non troppo lontano», ha affermato a inizio ottobre Sam Altman, fondatore di OpenAI, l’azienda che ha creato ChatGPT. Secondo Altman, gli agenti rappresentano il “livello 3” nella scala di valutazione interna dell’IA: il primo livello include i chatbot, come ChatGPT, seguiti dai sistemi capaci di “ragionare”. Il livello successivo, che ancora rimane una sfida, potrebbe comprendere IA in grado di “innovare” o di svolgere “il lavoro di un’organizzazione”.

Gli agenti, secondo i produttori di IA, sono una versione avanzata degli attuali assistenti IA come Copilot (Microsoft), Gemini (Google), Claude (Anthropic) o Apple Intelligence. Inoltre, riaccendono il sogno non completamente realizzato dei primi assistenti vocali, come Alexa (Amazon) o Siri (Apple). Questi agenti si distinguerebbero per la loro capacità di connettersi ad altri software o applicazioni, come il Web, un software di posta elettronica, un sito di e-commerce o una piattaforma aziendale. Combinando queste connessioni con le nuove capacità delle IA di comprendere e generare suoni o immagini, potrebbero offrire un ventaglio molto ampio di possibilità.

Per gli utenti privati, in teoria, potrebbero chiamare il parrucchiere per fissare un appuntamento, aggiornare un calendario basandosi sulle e-mail ricevute, organizzare un viaggio… Per le aziende, potrebbero prendere appunti durante una riunione, fare ricerche aggiuntive online, inviare fatture, accedere a fonti interne e «inviare e-mail, aggiornare file o creare ticket di assistenza clienti», come spiegato nella descrizione degli agenti Copilot, la prima serie di IA “agenti” lanciata a settembre da Microsoft.

Molte domande

Quasi tutti gli attori dell’IA stanno lavorando su questi agenti. Startup francesi come H o Dust, progetti open source come AutoGPT e, naturalmente, grandi aziende come Salesforce o Amazon, che ha recentemente assunto il team della startup Adept AI, si sono lanciate in questa direzione. Questi agenti sono «sistemi intelligenti capaci di ragionare, pianificare e memorizzare, di “pensare” diversi passi in anticipo e di lavorare con più software o ambienti per completare un compito al posto dell’utente», come teorizzato dal CEO di Google, Sundar Pichai, nella scorsa primavera.

Il CEO di Anthropic, Dario Amodei, spera di creare IA in grado di «gestire compiti autonomamente, come farebbe un dipendente intelligente, chiedendo chiarimenti se necessario». Yann Le Cun, di Meta, immagina un futuro in cui «tutte le nostre interazioni con il mondo digitale passeranno attraverso questo tipo di assistenti IA».

Sfide e opportunità in Europa

Mentre negli Stati Uniti gli agenti IA sono già in fase avanzata di sviluppo, in Europa il progresso è più lento a causa di normative più rigorose e di una maggiore attenzione alla privacy e alla protezione dei dati. Tuttavia, la normativa eIDAS dell’Unione Europea fornisce un quadro che permette a questi agenti di operare in modo sicuro e riconosciuto su tutto il territorio europeo. Swantrad, ad esempio, sfrutta Yousign, una piattaforma conforme a eIDAS, per garantire la validità e sicurezza delle firme elettroniche, offrendo ai traduttori e interpreti in Europa la possibilità di firmare documenti ufficiali in modo conforme agli standard UE.

Fonte: www.lemonde.fr

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