Rivelazioni Scottanti: OpenAI Indaga su un Presunto Plagio da Parte di un Competitore Cinese

DeepSeek ha copiato OpenAI? Il dibattito sull’Intelligenza Artificiale
Il 29 gennaio, l’azienda americana OpenAI ha sollevato delle preoccupazioni riguardo alla start-up cinese DeepSeek, suggerendo che potrebbe aver copiato alcuni dei suoi modelli. DeepSeek ha suscitato un grande interesse nel settore dell’intelligenza artificiale (IA) grazie alla sua proposta di “grandi modelli di linguaggio” che raggiungono prestazioni paragonabili a quelle dell’agente conversazionale abbonamento ChatGPT, ma richiedendo significativamente meno calcoli e energia.
“Siamo a conoscenza di indizi che potrebbero indicare che DeepSeek ha distillato in modo inappropriato i nostri modelli e condivideremo ulteriori informazioni non appena ne sapremo di più”, ha dichiarato l’azienda in un comunicato. La “distillazione” è un metodo di addestramento di un modello che apprende dalle risposte fornite da un altro modello, simile a come uno studente impara da un insegnante. Questa tecnica viene comunemente utilizzata da molti produttori per creare versioni più piccole e cost-effective di un modello più grande. Tuttavia, l’addestramento di un modello utilizzando le risposte dei modelli di OpenAI è vietato dai termini di utilizzo dell’azienda.
“Sappiamo che gruppi [in Cina] stanno cercando attivamente di utilizzare metodi, tra cui la distillazione, per cercare di replicare i modelli americani avanzati”, ha aggiunto OpenAI. “Stiamo adottando contromisure volontarie e aggressive per proteggere la nostra tecnologia e continueremo a lavorare a stretto contatto con il governo per tutelare i modelli più potenti che vengono sviluppati.”
Durcimento del tono
Nella sua dichiarazione ufficiale, OpenAI evita di accusare direttamente DeepSeek. Tuttavia, il Financial Times riporta che l’azienda fondata da Sam Altman affermerebbe di avere “prove” di distillazione da parte dell’azienda cinese.
Poco prima, l’agenzia di stampa Bloomberg ha riportato, citando “fonti vicine al dossier”, che Microsoft, il partner di OpenAI che ospita il suo software, aveva rilevato un’attività sospetta all’autunno sull’interfaccia attraverso la quale le aziende possono inviare richieste ai modelli di IA. Inoltre, un gruppo legato a DeepSeek avrebbe “esfiltrato una grande quantità di dati”.
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Questo articolo in formato HTML traduce l’originale in francese, mantenendo la struttura e i collegamenti utili, ed è progettato per un pubblico alle prime armi con l’intelligenza artificiale.
Fonte: www.lemonde.fr