AOC: La Rivoluzione dei Media che Sconvolge l’Intelligenza Artificiale

La revisione delle riviste

La revisione delle riviste. Quando è stato fondato, nel 2017, dal giornalista Sylvain Bourmeau, il media AOC (per “analisi, opinione, critica”) si proponeva di essere un “giornale digitale di idee”: da allora ha pubblicato online 6.000 articoli firmati da 2.700 autori. Ma la carta, più resistente di quanto si pensi, ha finito per raggiungerlo. Il 20 marzo, AOC ha tradito gli schermi per presentarsi nelle edicole sotto forma di una rivista trimestrale.

Il primo numero è dedicato all’intelligenza artificiale (IA). Si apre con due editoriali, posti fianco a fianco, uno scritto da ChatGPT4, l’altro da Sylvain Bourmeau. La sfida è cruenta per l’IA che, nutrendosi di una ventina di articoli pubblicati nella rivista, ha prodotto una prosa liscia e senza sapore: “Una certezza rimane, non possiamo accontentarci di essere spettatori”“Questo numero invita a pensare l’IA in tutta la sua complessità”, ecc. Di fronte a questa acqua tiepida, il fondatore di AOC, un ex delle Inrocks, di Libération e di Mediapart, esalta la ricchezza e le peculiarità dell’“intelligenza collettiva” o “IC”.

La rivista pubblica una ventina di testi di riflessione sui cambiamenti (antropologici, etici, culturali…) che l’intelligenza artificiale provoca. I firmatari sono filosofi, sociologi, politologi, giuristi (e, per tre quarti di essi, uomini). Le poche illustrazioni della rivista sono affidate all’artista svizzero Thomas Hirschhorn: “In ‘Artificial intelligence’, c’è – all’inizio – ‘arte’, quindi non è ancora completamente perduto”, commenta alla fine della rivista.

Sfide filosofiche

Dando il tono, il primo articolo, firmato da due ricercatori del CNRS, il critico letterario Alexandre Gefen e il filosofo Philippe Huneman, analizza le sfide che l’IA pone alla filosofia, che sovverte le nostre certezze sulla realtà, il pensiero, il libero arbitrio, l’arte, la responsabilità. Una delle domande vertiginose che gli autori pongono è quella dell’identità personale e della agentività (capacità di agire) degli esseri umani. Cosa ne diventerà?

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Fonte: www.lemonde.fr

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