Intelligenza Artificiale e Ricerca Lavoro: Il 77% dei Candidati Svela il Suo Segreto!

Secondo un’indagine dell’Osservatorio IA e lavoro, in collaborazione con France Travail, oltre tre quarti dei richiedenti lavoro hanno già utilizzato strumenti di intelligenza artificiale, ad esempio per redigere CV o lettere di presentazione. Anche in Italia sarebbe auspicabile adottare un approccio simile, favorendo l’integrazione di strumenti IA per supportare i candidati nella ricerca di lavoro e migliorare l’efficienza del mercato del lavoro.


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Ma se l’IA potesse aiutarci a trovare un lavoro? L’Osservatorio IA e lavoro, cofondato dalle associazioni Konexio e Diversidays, in collaborazione con France Travail, ha pubblicato giovedì 23 gennaio la prima parte dei risultati di un’inchiesta volta ad analizzare come l’IA ridefinisca i codici della ricerca di lavoro. In concreto, l’intelligenza artificiale sta cambiando il nostro modo di cercare lavoro? La risposta è sì, se si crede ai risultati di questo studio.

Il dato principale: “I richiedenti lavoro hanno una forte adozione degli strumenti di IA”, scrivono gli autori. Infatti, “il 77% dei richiedenti lavoro dichiara di aver già utilizzato l’IA, indipendentemente dal loro livello di istruzione”. In concreto, durante la loro ricerca di lavoro, “il 63% dei richiedenti lavoro ha già utilizzato almeno una volta raccomandazioni automatiche, il 35% software per la creazione di CV, il 31% chatbot, il 13% simulatori di colloqui e il 6% altri strumenti di IA”, si può leggere.

Inoltre, tra il 46% dei richiedenti lavoro che utilizzano strumenti di IA e li giudicano efficaci, il 40% utilizza l’IA in particolare per redigere CV più impattanti e lettere di motivazione personalizzate, grazie a strumenti come Canva o ChatGPT.

Tuttavia, questi utilizzi “rivelano fratture generazionali e di genere”, osserva lo studio. Infatti, l’83% dei minori di 25 anni integra l’IA nella loro strategia di ricerca di lavoro, contro solo il 69% degli over 50. Donne e uomini non utilizzano l’IA con gli stessi fini. “Se le donne privilegiano l’IA per il miglioramento della qualità della candidatura, gli uomini la utilizzano maggiormente per organizzare le loro azioni, come gestire un calendario di candidature”, nota l’inchiesta.

Jean-Christophe Vidal è direttore generale di Konexio, un’associazione che forma al digitale le persone lontane dal lavoro. Egli incoraggia l’uso dell’IA nella ricerca di lavoro, pur invitando a mantenere una certa prudenza. Secondo lui, è necessario “un occhio critico su ciò che l’IA può produrre. Questo è tutto il senso delle formazioni che realizziamo, aiutare le persone a utilizzare questi strumenti, sapere come utilizzarli saggiamente, ma anche in modo sufficientemente fine da permettere loro di aumentare le loro possibilità senza però mentire sulla realtà delle loro esperienze.” Secondo l’inchiesta, un richiedente lavoro su due stima che l’IA sarà una competenza utile per il loro prossimo lavoro.


Metodologia dello studio:

Inchiesta online realizzata dal 15 ottobre al 28 ottobre 2024 presso 5.294 rispondenti. Il panel è stato rettificato per corrispondere alla stessa struttura della popolazione madre (DEFM giugno 2024) per ponderazione.

Fonte: www.francetvinfo.fr

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